sabato 28 marzo 2009

La Madonna delle Tre Fontane

Premessa

L'apparizione iniziò il 12 Aprile del 1947 a Bruno Cornacchiola. Queste manifestazioni mariane non sono state ancora riconosciute esplicitamente, ma la benevolenza ostentata dai papi in loro favore, non meno delle visite incessanti dei prelati di passaggio nella Città eterna, come pure dei numerosi miracoli avvenuti, bastano ampiamente ad accreditare la loro autenticità che, del resto, nessuno saprebbe contestare. In questo articolo rievochiamo la prima delle quattro apparizioni, la più importante.

L'uomo

Un tranviere mangiapreti. Uno di quei romani con poca cultura e tanta presunzione. Nato nel 1913 da genitori poveri e senza troppi scrupoli, trascorre una infanzia movimentata.
Bruno Cornacchiola, abbandonato a se stesso, vive sui marciapiedi e nelle più squallide aree della emarginazione di Roma. E' campione di turpiloquio e di prepotenza. Ha molti contatti anche con la malavita. Nel 1936 mette su famiglia. Ma poco dopo lascia tutto e tutti per andare a combattere in Spagna, dalla parte dei comunisti. Cornacchiola aderisce prima alla chiesa battista e poi a quella avventista. Torna a Roma nel 1939 quando sull'Europa si scatena la più grande tempesta di tutti i tempi. Si distingue per la propaganda contro la Chiesa cattolica, contro il Papa e contro i dogmi mariani. Per dare una carica politica alla sua azione aderisce a gruppi di estrema sinistra.
Nella sua mente galoppano idee balorde. Vorrebbe passare alla storia con un gesto clamoroso: sogna di uccidere Pio XII che considera un traditore degli ideali cristiani e della povertà evangelica. A via Urbana apre un centro di propaganda protestante. Anche in famiglia dà prova di intolleranza. A farne le spese è la moglie Iolanda. Il marito la picchia spesso.
Dopo l’apparizione dedica la sua vita alla preghiera e all’apostolato e muore santamente nel 2001.


L’apparizione

Per Bruno Cornacchiola il pomeriggio del 12 aprile 1947 è caratterizzato da un contrattempo. Decide di trascorrere qualche ora ad Ostia con i tre figli e va alla stazione Ostiense per prendere il trenino. Ma arriva tardi. Imprecando cambia programma. Il bosco delle Tre Fontane è a portata di mano. I figli lo seguono felici. E' come un gioco. In un baleno l'allegra comitiva approda alla nuova meta. I tre bimbi si mettono a giocare a palla mentre il padre prepara un intervento contro il dogma dell'Immacolata. La giornata è stupenda. Isola, Carlo e Gianfranco rincorrono la palla che scivola giù per la scarpata. Il padre li tiene d'occhio. La palla scompare di nuovo. Stavolta è indispensabile il suo intervento. Ogni tanto Bruno chiama il figlio più piccolo. Ad un certo punto Gianfranco non risponde e il padre, preoccupato, risale la china e si porta, facendosi strada a stento tra la fitta vegetazione, verso la grotta. Trova il bimbo in ginocchio, con le mani giunte. Cornacchiola chiama gli altri due figli e anch'essi cadono in preghiera di fronte ad una “bella signora”, che il papà non vede. I ragazzi sembrano di sale. Hanno lo sguardo fisso verso l'oscurità della grotta. Isola, Carlo e Gianfranco sono cadaverici. Il padre è impaurito. Invoca il Signore. Nella grotta, a questo punto, la luce vince sulle tenebre e lentamente prende consistenza la figura della “bella signora”. Cornacchiola è affascinato dal volto di quella creatura, un volto in cui si fondono il candore innocente della puerizia, la vaghezza e la grazia della verginità, la gravità maestosa della sublime maternità. Egli Vide la bella Signora che lentamente muoveva la mano sinistra ed indicava qualcosa ai suoi piedi. Bruno guardò e vide a terra un drappo nero sostenente una croce spezzata. Cornacchiola pensa che quel drappo nero, simile a una veste stracciata e la croce spezzata, volessero alludere all'abito talare, con ogni altro segno di distinzione, da molti religiosi e sacerdoti ormai messo da parte.

Il messaggio

Ella dice subito all'uomo, con ineffabile dolcezza: "Io sono la Vergine della Rivelazione... Il mio corpo non poteva corrompersi, e non lo fu. Mio Figlio e gli Angeli vennero a prendermi al momento del mio trapasso...".
Ella prosegue: "Tu mi perseguiti, ora basta! Entra nel santo Ovile, corte celeste della terra. Se tu preghi molto e reciti il santo Rosario quotidiano, otterrai la conversione dei peccatori e l'unità dei cristiani. Le Ave Maria dette con fede e amore sono altrettante frecce d'oro che toccano il Cuore di Gesù. Con questa terra di peccato, lo farò miracoli portentosi per la conversione dei non credenti". Dopo avergli detto come sarebbe avvenuta la sua conversione, mediante sofferenze e persecuzioni, la Vergine lo assicura dell'azione "redentrice" della sua sposa e del ruolo vincente della novena della moglie al Sacro Cuore. Infine, Ella nomina la Chiesa: "Tu andrai dal Santo Padre, il supremo Pastore della Cristianità, e gli confiderai personalmente il mio messaggio...".

Dopo un colloquio di un'ora e un quarto, la Vergine scompare nel fondo del muro; non rimane che il suo soave profumo, di cui Bruno è impregnato, rimane una grande pace e la gioia dei tre bambini.

In questo colloquio Maria disse anche:
"Si preghi assai e si reciti il Rosario quotidiano per la conversione dei peccatori, degli increduli e per l'unità dei cristiani".

Un finale stupefacente!
Il 9 dicembre 1949 i tranvieri di Roma (su invito del Papa stesso) si ritrovarono presso la cappella privata di Papa Pio XII°, per recitare con lui il Rosario.
Qui Bruno Cornacchiola, portò la Bibbia ed il pugnale.
Cornacchiola ci descrive quel giorno con le sue parole:
"Tra i lavoratori c'ero anch'io; portavo con me il pugnale e la Bibbia sulla quale stava scritto: "Questa è la morte della Chiesa Cattolica, col Papa in testa". Volevo consegnare al Santo Padre il pugnale e la Bibbia. Finito il Rosario il Papa disse:
"Qualcuno di voi mi vuol parlare?".
Io mi inginocchiai e dissi:
"Santità, sono io!".
Gli altri lavoratori fecero largo per il passaggio del Papa; egli si chinò verso di me, mi pose la mano sulla spalla, avvicinò il suo volto al mio e chiese:
"Cosa c'è, figlio mio?".
"Santità, qui c'è la Bibbia protestante che interpretavo erroneamente e con la quale ho ucciso molte anime".
Piangendo consegnai anche il pugnale sul quale stava scritto "Morte al Papa" e sussurrai:
"Chiedo perdono di aver osato solo pensare a tanto. Avevo progettato di ucciderla con questo pugnale!".
Il Santo Padre prese quegli oggetti, mi guardò, sorrise e osservò:
"Caro figlio, con ciò non avresti fatto altro che dare un nuovo martire alla Chiesa, ma a Cristo una vittoria dell'amore"...

Messaggi importanti seguenti
Il 7 novembre del 1979 la Madonna disse: "Per l'anniversario della Mia venuta alla grotta il 12 aprile, sabato in albis, quest'anno farò un grande prodigio nel sole per richiamare l'umanità alla riflessione ed alla conversione per la salvezza delle anime".

Il 12 aprile 1980 il sole, come a Fatima, danzò e girò vorticosamente su sé stesso come una gigantesca ruota, irraggiando nel cielo raggi multicolori. Il prodigio, che durò mezz'ora, si rinnovò il 12 aprile 1982.

Il 23 febbraio 1982, giorno della sua ultima apparizione, rivelò: "La santità del Padre correrà un altro grave pericolo per la sua persona fisica, ma la protezione non mancherà: Io gli sarò vicino... In questo luogo voglio avere un santuario ed essere venerata con i nuovi titoli:"Vergine della Rivelazione e Madre della Chiesa"... In questa grotta, proprio dove sono apparsa più volte, sarà eretto il santuario delle espiazioni come un purgatorio sulla terra".

Santuario della Vergine della Rivelazione
(“Madonna delle Tre Fontane”)
Via Laurentina 450
Roma